Mercoledì 12 novembre, al centro culturale Collalto, in via Emilio de’ Cavalieri 7/a a Roma, si è tenuto un incontro col dott. Giovanni Lo Storto (Direttore Generale dell’università LUISS Guido Carli) e con l’avv. Gian Luca Giovannucci (Presidente di EucA) dal titolo “Jugaad Innovation“. La serata, coorganizzata dal Centro Culturale Collalto, dal Collegio Universitario Internazionale di Roma (Cuir), da EucA (European University College Association), dalla Conferenza dei Collegi di Merito (CCUM) e dall’università LUISS, ha preso spunto da un libro, recentemente pubblicato da Rubbettino nell’edizione italiana curata dal dott. Lo Storto, intitolato appunto “Jugaad Innovation. Pensa frugale, sii flessibile, genera una crescita dirompente”. Il testo, pubblicato alcuni anni fa, nasce dalla brillante idea di tre giovani indiani con brillanti carriere in Occidente, Navi Radjou (consulente strategico), Jaideep Prabhu (docente) e Simone Ahuja (imprenditrice). Ma che cosa significa “Jugaad”? Si tratta di un’antica parola Hindi che indica un’idea utile per risolvere rapidamente un problema. In altre parole, si tratta di sfruttare risorse scarse in modo innovativo per risolvere le difficoltà quotidiane. Un esempio concreto? Partiamo dalla storia di Mr. Madeshwaran, un venditore di mais di Bangalore. Negli ultimi tempi, soprattutto perché invecchiato, Mr. Madeshwaran non riusciva più a ventilare a mano il carbone su cui cuoceva il mais. Da lì, nasce l’idea. Invece di arrendersi o di indebitarsi per comprare costosi macchinari elettrici, il venditore inventa una soluzione. Costruisce artigianalmente un ventilatore (le cui lame sono semplici piatti da cucina) ed elabora un braccio meccanico di legno e acciaio in cui inserire i fili per la batteria (in modo che non vengano a contatto col fuoco) e, infine, per lavorare anche nelle ore notturne, Mr. Madeshwaran aggiunge una luce collegata alla stessa batteria e posta sul braccio meccanico. Tutto il lavoro è stato realizzato solo con materiali di scarto, funziona perfettamente e permette al venditore di non dover più ventilare il fuoco a mano per molte ore al giorno. “Jugaad Innovation” è fatto di storie come queste, eppure, come emerso dall’incontro, non bisogna cadere nell’errore di pensare che si tratti solamente di soluzioni valide per le economie di Paesi emergenti. Anche le grandi compagnie occidentali, infatti, hanno da imparare a partire da questi principi. Invece di spendere milioni in costosi progetti di R&D imposti dall’alto, e strettamente controllati, è il momento di apprendere come sfruttare le risorse già presenti. Ciò, sia per una crescita più frugale, sia per migliorare il proprio ingegno. Infatti, come ricordato dai relatori, la mente umana dà il meglio quando si trova nella necessità di elaborare una soluzione. Qualcosa che forse, nella ricchezza di beni materiali che ci circonda, tendiamo a dimenticare. Un principio che può essere molto utile anche ai molti studenti universitari presenti all’incontro, come fatto presente dall’avv. Giovannucci (che da anni lavora, tramite EucA, per potenziare le “soft skills” e le competenze non accademiche che ai neolaureati saranno richieste nel mondo del lavoro, e di cui il concetto di “Jugaad” è un ottimo esempio) che sono chiamati ad essere, già da oggi, gli innovatori di domani. Detto in altre parole: a volte, “less is more“.